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Delizie cilentane: Sagra dei Ciccimmaretati 2025

Un viaggio nel cuore autentico del Cilento tra gusto, natura e tradizione

Nel mese di agosto, il borgo di Stio Cilento si trasforma in un luogo magico dove storia, natura e gastronomia si fondono in un’esperienza indimenticabile: la Sagra dei Ciccimmaretati 2025. Dal 17 al 23 agosto, nel suggestivo scenario di un castagneto secolare, i visitatori potranno vivere l’essenza più autentica del Cilento attraverso profumi, sapori e antichi saperi contadini. Questo evento, giunto alla sua ventisettesima edizione, non è solo una festa popolare, ma un vero e proprio rito collettivo che celebra la cucina povera contadina, trasformandola in una esperienza culturale e turistica. Un’occasione imperdibile per chi ama il turismo esperienziale, i borghi autentici e le tradizioni gastronomiche locali.

Un borgo autentico e una festa nel cuore del Cilento

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, si trova Stio, un piccolo borgo montano che incanta per la sua bellezza autentica e senza tempo. Passeggiare per le sue stradine in pietra significa fare un viaggio nella storia: ogni scorcio racconta l’identità profonda di una comunità che ha saputo custodire con orgoglio la propria cultura e le proprie tradizioni. Le case in pietra decorate da ceramiche artigianali, i balconi fioriti, le piante aromatiche sui davanzali e i numeri civici dipinti a mano sono piccoli dettagli che trasformano il paese in un vero gioiello del Cilento interno.

Ma se Stio è un esempio di resistenza estetica e culturale, il suo vero punto di forza è la capacità di trasformare la semplicità in attrazione. La Sagra dei Ciccimmaretati, giunta nel 2025 alla sua ventisettesima edizione, è l’evento simbolo di questo spirito. L'iniziativa, organizzata con passione e dedizione dall’Associazione Culturale Il Punto, si svolge ogni anno dal 17 al 23 agosto in una location davvero speciale: un bosco di castagni secolari, illuminato da lanterne e addobbato con tavoli in legno che evocano l’atmosfera delle antiche feste contadine.

La manifestazione non è soltanto un momento di convivialità, ma rappresenta un importante progetto di valorizzazione dell’identità territoriale. Qui, la cucina si fa memoria: il piatto protagonista, i Ciccimmaretati, è un’antica zuppa che nasce da un gesto di ingegno e necessità. In tempi difficili, quando nulla poteva essere sprecato, i contadini univano nel “tiano” (una teglia di terracotta) tutti i legumi rimasti in casa, creando così un piatto ricco, nutriente e soprattutto sostenibile. La parola “ciccimmaretati” significa letteralmente “legumi sposati”, a sottolineare l’unione di diversi ingredienti in un’armonia di sapori.

Oggi quella zuppa è diventata un simbolo della resilienza culinaria cilentana, e la sagra è un’occasione per condividerla con il pubblico in un contesto che unisce enogastronomia, musica popolare e tradizioni locali. Non mancano, infatti, concerti dal vivo, gruppi folkloristici, mercatini artigianali e momenti culturali che rendono l’esperienza ancora più immersiva. È un invito ad abbandonare la frenesia urbana per riscoprire il gusto lento, genuino e profondo del Cilento.

Il menù della tradizione: cosa assaggiare alla Sagra dei Ciccimmaretati

Uno dei motivi principali per cui ogni anno centinaia di visitatori si recano a Stio durante il mese di agosto è senza dubbio l’eccezionale offerta gastronomica proposta nel corso della sagra. Il cuore pulsante dell’evento è la degustazione dei piatti tipici cilentani, preparati rigorosamente secondo ricette tradizionali e serviti in un ambiente che rievoca la semplicità della vita rurale. Il menù proposto dalla Sagra dei Ciccimmaretati 2025 è un autentico viaggio sensoriale nel cuore della cucina contadina, con piatti genuini, saporiti e carichi di storia.

Protagonista assoluto della tavola è ovviamente il piatto da cui la sagra prende il nome: i Ciccimmaretati. Si tratta di una zuppa ricca e nutriente, composta da un mix di legumi e cereali quali ceci, fagioli cannellini, borlotti, fagioli bianchi, lenticchie, cicerchie, grano, granturco e castagne. Ogni ingrediente viene selezionato con cura, spesso proveniente da piccole coltivazioni locali, e cucinato lentamente per esaltarne sapore e consistenza. Servito caldo, questo piatto rappresenta una vera celebrazione dell'abbondanza e del legame profondo tra terra e tavola.

Ma il menù della sagra è molto più ricco. Tra le specialità da non perdere ci sono i cavatielli, pasta fresca fatta a mano condita con sugo cilentano e formaggio grattugiato, e il grano a’ lu furno, una pietanza cotta al forno con grano, uova, ricotta di capra, formaggio stagionato e peperoncino, che conquista per la sua rusticità e intensità di sapore. Non meno affascinante è il piatto denominato foglie e patane cu’ lu vicci, composto da foglie di barbabietola, patate lesse, aglio, olio extravergine d’oliva e peperoncino: una pietanza povera ma gustosa, tipica delle tavole contadine.

Tra i secondi spiccano le mulegname ‘mbuttunate, melanzane ripiene di uova e formaggio, fritte e poi cotte nella passata di pomodoro fatta in casa, e le patane a’ lu furno, patate al forno con pomodori pelati, pane grattugiato e formaggio, che accompagnano alla perfezione ogni pasto. Non manca nemmeno un piatto di formaggi tipici – caciocavallo, pecorino e vaccino fresco – che valorizzano i prodotti caseari locali.

A chiudere il percorso culinario ci pensa la tradizione dolciaria del Cilento, con zeppole fritte, struffoli al miele frisilli cu’ lu méle, deliziosi bocconcini che lasciano un ricordo indelebile. Il tutto è accompagnato da vino locale, liquori artigianali e l’immancabile ospitalità cilentana.

Un’esperienza autentica tra musica, natura e cultura popolare

Partecipare alla Sagra dei Ciccimmaretati 2025 significa immergersi in un’atmosfera unica, dove il tempo sembra rallentare e ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza autentica. L’intero evento si svolge nel cuore di un castagneto secolare, un bosco ombreggiato e suggestivo che, nelle sere di agosto, si trasforma in un teatro naturale di suoni, luci e profumi. Il profumo del legno, il crepitio dei fuochi, le risate dei visitatori e la musica popolare in sottofondo creano una cornice emozionante e coinvolgente, capace di incantare grandi e piccoli.

Ogni sera, i visitatori vengono accolti da un gruppo di volontari e membri dell’Associazione Culturale Il Punto, che da oltre venticinque anni organizza la sagra con grande passione e attenzione. La disposizione dei tavoli in legno, le stoviglie semplici e la presenza costante di musica dal vivo – spesso suonata da artisti locali con strumenti tradizionali – contribuiscono a ricreare l’atmosfera delle vecchie feste di paese, dove la convivialità era il cuore pulsante della comunità.

Durante l’evento non mancano momenti dedicati alla danza popolare, con spettatori e abitanti del borgo che si uniscono spontaneamente nei balli tradizionali cilentani, come la tarantella e il saltarello. Sono istanti di grande allegria, in cui la cultura si manifesta nella sua forma più viva e condivisa. Lungo il percorso della sagra, inoltre, si trovano anche piccoli spazi dedicati all’artigianato locale, con esposizioni di ceramiche, ricami e prodotti tipici che raccontano la creatività e il sapere manuale del Cilento.

L’evento attira ogni anno centinaia di visitatori, sia italiani che stranieri, curiosi di scoprire una parte d’Italia ancora autentica, fuori dai grandi circuiti turistici. Molti viaggiano appositamente per vivere la sagra, soggiornando nelle strutture ricettive del territorio, che in quei giorni registrano il tutto esaurito. L’intera comunità di Stio si mobilita per l’occasione: giovani, adulti e anziani collaborano per garantire un’accoglienza calorosa, tipica dell’ospitalità cilentana.

Oltre alla gastronomia, la sagra diventa così un momento di incontro, di memoria e di scoperta. I visitatori non solo gustano piatti unici, ma si ritrovano immersi in una narrazione viva fatta di tradizioni, canti, ricette e storie tramandate di generazione in generazione. La Sagra dei Ciccimmaretati di Stio è molto più di un evento culinario: è una celebrazione dell’identità culturale del Cilento, una festa che unisce il passato al presente con gusto, semplicità e amore per le proprie radici.

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