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Lagane e Ceci: Il Piatto della Tradizione Cilentana

Un viaggio nei sapori autentici del Cilento tra storia, gusto e convivialità

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, tra paesaggi incontaminati e borghi antichi, si custodisce una ricetta capace di raccontare secoli di cultura contadina: le Lagane e Ceci. Non si tratta solo di un piatto, ma di un simbolo della tradizione gastronomica campana, emblema del comfort food del sud Italia. Un’esperienza di gusto che ogni viaggiatore dovrebbe provare almeno una volta, specie se alla ricerca dell’autenticità. Semplice, nutriente e ricca di storia, questa pietanza è il biglietto d’ingresso per scoprire l’anima culinaria cilentana. In questo articolo esploreremo origini, preparazione e significato culturale delle Lagane e Ceci, invitandoti a includerle nella tua prossima vacanza enogastronomica in Campania.

Le origini contadine di un piatto simbolo: Lagane e Ceci nel tempo

Lagane e Ceci rappresentano una delle espressioni più autentiche della cucina rurale del sud Italia, e in particolare del Cilento, un territorio che ha saputo conservare usi, costumi e sapori legati alla terra. Questo piatto affonda le sue radici nell’Antica Lucania, quando la dieta dei contadini era basata su ingredienti semplici, ma altamente nutrienti, capaci di offrire energia durante le giornate di lavoro nei campi.

Le lagane sono un tipo di pasta fresca simile alle tagliatelle, ma più larghe e spesse, realizzate senza uova, soltanto con farina di grano duro e acqua. Questo le rende particolarmente leggere e digeribili, perfette per essere abbinate ai ceci, legumi coltivati sin dall’epoca romana nelle zone collinari cilentane. Già Orazio, poeta latino, accennava a un piatto simile nelle sue satire, elogiando la semplicità della cucina rustica dell’Italia meridionale. La preparazione della lagana, tramandata di generazione in generazione, è oggi un elemento distintivo della cultura gastronomica locale.

I ceci del Cilento, piccoli e dal colore ambrato, si caratterizzano per la loro capacità di mantenere consistenza anche dopo una lunga cottura. Sono ricchi di fibre, proteine vegetali e minerali, perfetti per una dieta sana ed equilibrata. In passato, nelle case contadine, i ceci venivano messi a mollo la sera e cotti lentamente nel pentolone di terracotta sulla brace, mentre le donne impastavano le lagane a mano, spesso chiacchierando e cantando. Era un momento di condivisione familiare, un vero e proprio rituale domestico.

Questo piatto ha quindi assunto nel tempo un valore simbolico: è il manifesto della resilienza contadina, della capacità di creare gusto e nutrimento anche con pochi ingredienti. È sempre presente nei menu delle sagre paesane, in particolare durante le festività religiose, quando la comunità si riunisce per celebrare identità, cultura e radici comuni. Inoltre, rientra a pieno titolo nella Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO nel 2010, di cui il Cilento è culla e ambasciatore.

In definitiva, le Lagane e Ceci sono molto più di una ricetta: sono memoria collettiva, espressione di un sapere antico, emblema della cucina povera che oggi viene riscoperta per la sua sostenibilità e bontà. Mangiarle significa compiere un viaggio nel tempo, tra storie familiari, valori comunitari e autenticità culinaria.

La preparazione tradizionale: tra manualità, sapori genuini e piccoli segreti

La preparazione delle Lagane e Ceci è un’arte che richiede pazienza, passione e rispetto per la tradizione. Ancora oggi, nei borghi cilentani, molte famiglie e agriturismi continuano a cucinarle seguendo metodi tramandati oralmente dalle nonne. La pasta, fatta rigorosamente a mano, è l’elemento chiave: l’uso del mattarello, il taglio irregolare delle lagane e la consistenza ruvida della sfoglia permettono di raccogliere e trattenere i sapori del condimento in modo unico.

Gli ingredienti, pochi ma di altissima qualità, sono scelti con cura:

  • Farina di grano duro locale
  • Ceci secchi ammollati per almeno 12 ore
  • Olio extravergine di oliva cilentano, spesso DOP
  • Cipolla bianca, aglio e aromi freschi come rosmarino, alloro o finocchietto selvatico
  • (Facoltativi: peperoncino piccante per un tocco vivace o una spolverata di pecorino stagionato)

 

La cottura lenta dei ceci è fondamentale: devono diventare morbidi, quasi cremosi, senza però sfaldarsi. Si utilizza una pentola di coccio o acciaio, spesso arricchita con un pizzico di bicarbonato per rendere i legumi più teneri. Nel frattempo, si stende la pasta e si lascia ad asciugare per qualche minuto prima della cottura in acqua salata.

Il soffritto di cipolla e aglio in olio EVO, a fuoco basso, è l’anima del piatto. Qui si sviluppano gli aromi che caratterizzano Lagane e Ceci: profumi erbacei e leggermente tostati, capaci di evocare immagini di cucine rurali e camini accesi. Una volta insaporiti i ceci con il soffritto, si aggiungono le lagane cotte al dente e si mescola il tutto delicatamente, per amalgamare i sapori.

Consigli pratici per gustarle al meglio:

  • Servile ben calde, in piatti fondi di terracotta.
  • Aggiungi un filo d’olio EVO a crudo prima di portarle in tavola.
  • Accompagnale con un bicchiere di aglianico cilentano o con una fetta di pane casereccio tostato.

 

Questo piatto è perfetto anche per chi segue una dieta vegetariana, vegana o a basso impatto ambientale. Non solo nutre il corpo, ma anche l’anima, grazie alla sua carica simbolica e alla genuinità dei suoi ingredienti. Preparare Lagane e Ceci secondo la tradizione è un gesto d’amore verso sé stessi, verso gli altri e verso un territorio che custodisce ancora intatte le proprie radici culinarie.

Un patrimonio gastronomico da valorizzare per chi visita la Campania

Le Lagane e Ceci sono oggi un patrimonio enogastronomico da tutelare, valorizzare e far conoscere a un pubblico sempre più attento all’autenticità e alla sostenibilità. Nell’epoca del turismo esperienziale, questo piatto si trasforma in un vero e proprio strumento narrativo del territorio, capace di raccontare storie, tradizioni e stili di vita attraverso i sapori.

Il Cilento, con i suoi piccoli borghi come Morigerati, Pollica, Casal Velino o Ceraso, offre l’occasione ideale per vivere esperienze immersive. Durante una vacanza in questa terra, è possibile partecipare a laboratori di cucina, degustazioni guidate o semplicemente assaporare le Lagane e Ceci nei ristoranti tipici e negli agriturismi. Questo semplice piatto è spesso presente nei menu degustazione, proposto come piatto della casa, cucinato secondo la ricetta originale delle nonne cilentane.

Sempre più chef locali e ristoratori si stanno impegnando nel rilancio delle ricette tradizionali, reinterpretandole in chiave moderna senza stravolgerne l’essenza. Lagane di grani antichi, ceci di varietà autoctone, aggiunta di tartufo nero cilentano o verdure di stagione: sono alcune delle varianti che si possono trovare in ristoranti gourmet della zona.

Mangiare Lagane e Ceci in Cilento è un modo per:

  • Sostenere l’agricoltura locale e le filiere corte
  • Scoprire la cucina povera ma ricca di significati
  • Vivere esperienze slow, in sintonia con la natura e i ritmi del luogo
  • Approfondire la conoscenza della Dieta Mediterranea, proprio dove è nata

 

Numerosi eventi, come la Festa della Dieta Mediterranea o le sagre di paese, mettono in risalto questo piatto come simbolo di un’identità gastronomica da preservare. Le istituzioni locali, i consorzi turistici e le associazioni culturali stanno investendo risorse per promuovere la cucina cilentana nel mondo, e le Lagane e Ceci sono tra i protagonisti indiscussi di questa rinascita.

Per il turista consapevole, curioso e amante del buon cibo, inserire le Lagane e Ceci nel proprio itinerario enogastronomico in Campania significa partecipare attivamente alla valorizzazione del patrimonio immateriale locale. Un gesto semplice, ma potente, che favorisce lo sviluppo sostenibile, rafforza l’identità culturale e crea un ponte tra passato e futuro.

 

 

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